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Basiliche: Santa Maria in Trastevere - Opera di Pietro Cavallini

Il ciclo decorativo dei mosaici di Santa Maria in Trastevere viene tradizionalmente datato al 1291 (sulla base di una strana data MCCLCI letta in passato, ma oggi perduta), anche se alcuni storici tendono a spostarlo più avanti nel tempo, al 1296 circa[3]. Di certo il committente fu Bertoldo Stafaneschi (qui sepolto), figlio del senatore Pietro Stefaneschi e di Perna Orsini e fratello del futuro cardinale Jacopo Stefaneschi: a quest'ultimo si devono i versi poetici che accompagnano gli episodi della Vita della Vergine Maria raffigurati:

Natività della Vergine

Annunciazione


Natività

Madonna con Bambino in clipeo e i Santi Paolo, Pietro e il donatore Bertoldo Stefaneschi (pannello centrale)

Adorazione dei Magi

Presentazione al tempio

Dormitio Virginis

Questa opera mostra appieno le capacità tecniche di Cavallini che rompeva con le forme ieratiche bizantine e adattava i modelli stilistici dei suoi mosaici alle novità che provenivano dalla pittura e dalla scultura toscane, affiancando la scuola romana al clima gotico della pittura di Cimabue e alle prime esperienze di Giotto.

La nuova sensibilità si può vedere nelle citazioni naturalistiche della Nascita di Gesù, ma meglio ancora nella tridimensionalità del trono che appare dietro la Madonna spaventata dall'improvvisa apparizione dell'Arcangelo annunciante. Queste architetture sono state messe in relazione con le opere di Giotto, ma in questo confronto Cavallini si dimostra diverso: le sue quinte architettoniche infatti sono dei semplici sfondi irreali, che, tranne rari casi (l'altare della Presentazione al tempio o il trono di Maria) non dialogano con i personaggi, che anzi sono decisamente sproporzionati. Inoltre la presenza di punti di vista diversi dà a queste prospettive intuitive un aspetto arcaico e impreciso.


Bibliografia

  • Enio Sindona, Pietro Cavallini, Istituto editoriale italiano, Milano 1958.
  • Guglielmo Matthiae, Pietro Cavallini, De Luca, Roma 1972.
  • Paul Hetherington, Pietro Cavallini: a study in the art of late Medieval Rome, The Sagittarius press, London 1979. ISBN 0-9503163-3-4
  • Angiola Maria Romanini, Gli occhi di Isacco. Classicismo e curiosità scientifica tra Arnolfo di Cambio e Giotto, in “Arte medioevale”, n.s., I (1987).
  • Emma Simi Varanelli, Dal Maestro d'Isacco a Giotto. Contributo alla storia della perspectiva communis medievale, in "Arte medievale", n.s. III (1989), pp. 115–143.
  • Serena Romano, Eclissi di Roma: pittura murale a Roma e nel Lazio da Bonifacio VIII a Martino V (1295-1431), Argos, Roma 1992. ISBN 88-85897-14-2
  • Alessandro Parronchi, Cavallini discepolo di Giotto, Firenze 1994. ISBN 88-85977-15-4
  • Pierluigi De Vecchi ed Elda Cerchiari, I tempi dell'arte, volume 1, Bompiani, Milano 1999
  • Alessandro Tomei, Pietro Cavallini, Silvana, Cinisello Balsamo 2000. ISBN 88-8215-165-4
  • Bruno Zanardi, Giotto e Pietro Cavallini: la questione di Assisi e il cantiere medievale della pittura a fresco, Skira, Milano 2002. ISBN 88-8491-056-0
  • Dipinti romani tra Giotto e Cavallini, catalogo della mostra tenuta a Roma nel 2004 a cura di Tommaso Strinati e Angelo Tartuferi, Electa, Milano 2004. ISBN 88-370-3062-2