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Arte Medievale: Ravenna Parte II

Come abbiamo avuto modo di dire nel post precedente, Ravenna rappresenta nella cerchia dall'impero, l'unico esempio oramai sopravvissuto di arte musiva sublime ed eccellente nel suo impiego.

Di fatto stiamo parlando di espressione cortese di mosaici, quindi a Ravenna vediamo la graduale mutazione che porta la forma dell'arte antica, gli ideali estetici del mondo classico, gradualmente trasfigurare verso i valori che porta alla creazione dell'arte medievale.


Passiamo quindi a parlare della splendida Basilica di Sant'Apollinare Nuovo; si tratta di una struttura a pianta basilicale (siamo intorno al V, VI Secolo), fondata da Teodorico, quindi ariana di concezione, ma che passò nel corso dei secoli da ariana a cattolica.

E' interessante notare che al di sopra delle navate laterali (più basse rispetto alla navata centrale) sono presenti tre registri mosaicati, di età diversa per tempi di realizzazione:






Lato destro: dei Martiri verso Cristo.

Registro 1: sono presenti scene con episodi della vita di Cristo
Registro 2: figura di Profeti (VI secolo circa)
Registro 3: di età bizantina, sono raffigurate le litanie figurative, che si dirigono verso il "porto mistico" che è il Cristo. Il primo dei martiri rappresentati è San Martino di Tour.





L'ultimo registro possiamo definirlo "serie Teodoriciana", i personaggi sono caratterizzati da una sintesi espressiva, di fatto la corte di Teodorico si ispirava a modello tardo romani o orientali (ricordiamo infatti che Ravenna rappresentava una delle capitali dell'impero, faceva infatti parte dell'esarcato, ed è quindi indubbio l'influsso bizantino, che poi si manifestava nell'espressione musiva).








Sempre nel terzo registro, Cristo in trono è posto esattamente come si presentava in trono un imperatore romano d'oriente (da modello costantinopolitano), quindi Cristo si presenta come un imperatore.












Lato sinistro: Devote verso la Madonna

Le espressioni delle donne in processione verso la Madonna, sono espressioni di donne disincantate, il tutto sembra essere posto come in una sorta di paradiso. Da notare l'interessante raffigurazione dei Magi che sono rappresentati con vesti orientali (così come saranno rappresentati a Castelseprio in Santa Maria foris portas), sembrano infatti vestiti come satrapi orientali (parti o persiani).

Tutte questi figure, sia quelle rappresentate sopra la navata destra che sopra la navata sinistra, sono contraddistinte da una grande ieraticità (caratteristica questa dell'arte bizantina).

Si tratta quindi di raffigurazioni di età e gusto bizantini, ma come possiamo definire la Civiltà Bizantina?
E' bene sottolineare la grande e suprema eleganza e raffinatezza nonché qualità tecnologica del manufatti, inoltre non dimentichiamo che fino al 1453 (ovvero fino a quando Maometto il conquistatore non occupa Costantinopoli) i bizantini si sono considerati gli eredi legittimi dell'impero Romano. E' quindi con questo incipit che una delle caratteristiche Bizantine è la memoria dell'antico.
A Costantinopoli non si è mai dimenticato di essere gli eredi di Greci e Romani, infatti anche per questo i modelli antichi non sono mai morti, nonostante la spiritualizzazione delle forme.

Proprio negli anni di Ravenna verranno poi prodotti capolavori come evangelari (Bizantini), Salteri (come il Salterio di Parigi databile intorno al IX - X secolo).