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Cattedra vescovile di Massimiano

Titolo dell'opera: Cattedra
Autore: vari
Anno di esecuzione: V secolo
Luogo: Ravenna (museo arcivescovile)

La cattedra vescovile di Massimiano è un trono episcopale con struttura in legno ricoperta di placchette in avorio, probabilmente realizzato a Costantinopoli per il primo arcivescovo di Ravenna Massimiano (546-554). La ricchezza della sua decorazione e la rarità di una tale tipologia di arredamento la rendono un esemplare eccezionale di scultura paleocristiana in avorio. È conservata al Museo arcivescovile di Ravenna.

La datazione e l'origine di questa opera sono dibattute. La sua identificazione si basa sull'interpretazione del complesso monogramma presente nel pannello centrale superiore della faccia anteriore, che dovrebbe corrispondere a MAXIMIANVS EPISCOPVS ("Massimiano vescovo"). Massimiano è il nome dell'arcivescovo di Ravenna che entrò in carica qualche tempo dopo la conquista della città da parte dell'esercito dell'imperatore Giustiniano I nel 540; fu anche patrono delle principali chiese del suo vescovado, tra cui la basilica di San Vitale, dedicata nel 546, e quella di Sant'Apollinare in Classe, dedicata nel 549. Massimiano ebbe stretti legami con la corte imperiale di Costantinopoli, come testimoniato dalla sua presenza accanto all'imperatore nel mosaico di Sant'Apollinare; per tale motivo è plausibile che la cattedra sia stata donata da Giustiniano stesso.

Si tratta di un'opera complessa, composta in origine da 26 pannelli d'avorio scolpito, appartenenti a due cicli narrativi distinti: i 16 pannelli dello schienale, dei quali nove sono andati perduti, furono decorati con scene della vita di Gesù, per un totale di 24 scene, dato che gli 8 pannelli superiori furono decorati su entrambe le facce. I dieci pannelli dei braccioli della cattedra rappresentano scene del ciclo di Giuseppe. La parte frontale, infine, presenta i pannelli meglio scolpiti, con i quattro evangelisti e san Giovanni Battista che tiene una raffigurazione dell'"agnello di Dio" in un medaglione.

Le differenze stilistiche tra i pannelli della parte anteriore e di quella posteriore della cattedra sono molto marcate; non si può non paragonarle a quelle che intercorrono tra il pannello centrale e quelli laterali dell'avorio Barberini.






Massimiano (mosaico Ravenna)
La funzione di tale oggetto è meno chiara di quanto suggerisca il nome: la sua struttura è infatti un po' troppo fragile per un vero e proprio trono episcopale. Un'ipotesi è che si tratti di un trono simbolico, su cui posare i libri sacri.
Bibliografia

  • Anthony Cutler, Late Antique and Byzantine ivory carving, Aldershot, Ashgate Variorum, 1998.
  • John Lowden, L'Art paléochrétien et byzantin, Paris, 2001.
  • Giuseppe Bovini, Cattedra eburnea del vescovo Massimiano di Ravenna e breve guida alla visita del complesso storico monumentale della Cattedrale, Ravenna

Basilica di San Nicola (Bari): Cattedra dell'Abate Elia

Titolo dell'opera: Cattedra dell'Abate Elia
Autore: vari
Anno di esecuzione: 1098 - 1105
Luogo: Bari (Basilica di San Nicola)

Uno dei maggiori capolavori scultorei del romanico pugliese è conservato all'interno della basilica: si tratta di una cattedra episcopale realizzata al termine dell'XI secolo.

La cattedra è ubicata dietro al ciborio, al centro del presbiterio e del mosaico che la riveste. Caratterizzata da un'ornamentazione molto curata, operata in parte a niello, ha il sedile elegantemente traforato negli alti braccioli, sostenuto da espressive figure in altorilievo e a tuttotondo, i telamoni. Sul dorso ci sono due leonesse intente a sbranare due uomini.

Da un'iscrizione posta sul retro del sedile, che lega l'opera alla figura dell'abate Elia, arcivescovo di Bari e Canosa, si è fatto risalire il lavoro agli anni tra il 1098 e il 1105. Se tale datazione fosse accertata, la cattedra costituirebbe uno dei primi lavori del romanico pugliese. In realtà l'opera è da collocarsi più probabilmente nella prima metà del XII secolo per la vitalità e la maturità dei rilievi.