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Basiliche: Santa Maria Assunta (Aquileia)

Titolo dell'opera: Santa Maria Assunta
Autore: Teodoro
Anno di esecuzione: 313
Luogo: Aquileia (Udine)


La basilica patriarcale di Santa Maria Assunta è il principale edificio religioso di Aquileia (UD) e antica chiesa cattedrale del soppresso patriarcato di Aquileia.

Risalenti al IV secolo i resti più antichi, l'attuale basilica venne edificata nell'XI secolo e rimaneggiata nel secolo XIII. Sorge a lato della via Sacra, affacciando su piazza del Capitolo, assieme al battistero e all'imponente campanile.

Fondati nel 313 dal vescovo Teodoro con il diretto appoggio dell'imperatore Costantino, gli edifici noti come aule teodoriane (i cui resti sono ancora visitabili nella navata dell'edificio attuale e sotto le fondamenta del campanile) costituiscono probabilmente il primo complesso pubblico di culto per i cristiani.

Le aule poggiavano su preesistenti edifici romani (probabilmente degli horrea, vasti granai romani che di certo sorgevano nell'area presso la basilica), di cui presumibilmente vennero riutilizzate le mura perimetrali. Le due aule parallele (entrambe di circa 37x20 m) erano collegate tra loro da un vestibolo di 29x13 m, accanto al quale si trovava il primo battistero. Entrambe le aule erano prive di abside, con sei colonne che sostenevano un soffitto a cassettoni riccamente decorato e una pavimentazione costituita da uno straordinario complesso musivo. L'aula nord costituiva probabilmente la chiesa vera e propria, mentre quella sud (posta dove sorge l'attuale basilica) era un catecumeneo, luogo in cui i battezzandi ricevevano l'istruzione cristiana e si preparavano all'ingresso nella comunità.

Chiese: Saint-Germain d'Auxerre

La chiesa di Saint-Germain d'Auxerre si trova nella parte nord della città di Auxerre, in Francia, e fa parte di un'antica abbazia.

Venne fondata nel V secolo dal vescovo san Germano d'Auxerre, che donò alcuni terreni di proprietà della sua famiglia ed altri benefici. Il primo edificio costruito fu un cappella piuttosto semplice, che conteneva alcune preziose reliquie di san Maurizio martire e della Legione Tebea. Germano stesso vi venne sepolto il 1º ottobre 448. Verso l'inizio del VI secolo al posto della cappella venne costruita un basilica su iniziativa della Regina Clotilde, moglie di Clodoveo I, poi nel periodo carolingio venne inglobata in un'abbazia. In seguito alla prodigiosa guarigione del conte Corraddo della famiglia burgunda dei Welfen (quelli che diedero poi il nome al partito guelfo), nell'840 fu disposto di edificare una nuova basilica, come ex voto.

I lavori iniziarono nell'841 e terminarono verso l'865. Resta di quel periodo la cripta a più livelli, per seguire la conformazione del terreno, terminata nell'857 con la traslazione delle spoglie di san Germano.

La basilica venne profondamente trasformata nella seconda metà del XII secolo, poi nel periodo romanico vennero aggiunte due torri in facciata, delle quali resta solo quella sud. Nel 1277 l'abate Jean de Joceval decise una riedificazione in stile gotico, proseguita fino al 1398 quando si interruppero i lavori sebbene il progetto non fosse stato completato.

Il monastero venne in parte distrutto dagli ugonotti nel 1567 e secolarizzato nel 1810. Nel 1817 la chiesa subì un restauro in stile neogotico con la creazione di una nuova facciata, che accorciò la navata, per questo la torre romanica un tempo addossata alla muratura oggi si trova isolata.

Oggi vi è stato ricavato il Musée Abbaye Saint Germain.

La cripta è particolarmente importante sia per l'originaria architettura carolingia, tra le meglio conservate di Francia, sia perché conserva un ciclo di affreschi praticamente unico risalente al IX secolo, i più antichi di Francia, riscoperti nel 1927. Da queste pitture si è potuto studiare l'aspetto delle arti figurative di quel tempo, poiché altrove sono quasi completamente distrutte (restano pochi esempi coevi a Malles, a Müstair, a Naturno ed a Castelseprio).












Le pareti sono trattate con decorazioni di finti elementi architettonici (volte a crociera, fregi e altro), all'interno dei quali sono disegnate alcune lunette istoriate con scene di santi. Una scena riporta la Lapidazione di Santo Stefano ed è interessante come il pittore sia attento alla dinamica delle figure, ritraendo con verosimiglianza i gesti e le espressioni facciali, ma lasci lo sfondo vagamente indeterminato, con una chiesa dalla quale esce il santo, incongruente per dimensioni (la porta arriva appena alla vita dei personaggi) e per prospettiva (un po' frontale, un po' "a volo d'uccello").

Da Wikipedia: Saint Germain d'Auxerre

Bibliografia:

(DE) Otto Demus, Romanische Wandmalerei. Aufnahmen von Max Hirmer, München, 1968

Chiese: San Giorgio in Velabro (Roma)

Titolo dell'opera: Affresco absidale
Autore: Pietro Cavallini
Anno di esecuzione: 1295 - 1300 circa
Luogo: Roma (San Giorgio in Velabro)




[...]
L'altare maggiore è una costruzione paleo-cristiana del VII secolo. L'abside, rialzata rispetto al piano pavimentale e riservata al clero, presenta un affresco, molto restaurato, raffigurante Gesù Salvatore fra i Santi Giorgio, Maria, Pietro e Sebastiano, opera inizialmente attribuita a Giotto che l'avrebbe eseguita nel 1298, ma che l'Hermanin rivendica a Pietro Cavallini. Nella navata di sinistra vi sono frammenti del paliotto e di un recinto presbiteriale, opera bizantina dell'epoca di papa Leone II e di un pluteo dei tempi di Gregorio IV.
[...]

Indubbiamente Pietro Cavallini, così come altri artisti dell'epoca, prese spunto da precedenti rappresentazioni come quella di San Cosma e Damiano o quelle di Santa Costanza, sempre a Roma e risalenti al V e VI secolo.



Da Wikipedia: San Giorgio in Velabro

Bibliografia
M. Armellini, Le chiese di Roma dal secolo IV al XIX, Roma 1891
C. Hulsen, Le chiese di Roma nel Medio Evo, Firenze 1927
G. Gallavotti Cavallero (a cura di), Guide rionali di Roma. Rione XII - Ripa, parte prima, Roma, Fratelli Palombi Editori, 1977